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lunedì 19 marzo 2012

Il vero BONET piemontese

Ecco a voi la ricetta del Bonet più buono del mondo, ovviamente quello della mia carissima nonna Pina (..non quella dello Zecchino d'oro)!


Il termine “Bonèt” in piemontese significa cappello/berretto e, secondo il dizionario Piemontese/Italiano di Vittorio Sant’Albino del 1859, tale dolce porta il nome di “Bonèt” perché questo è il nome che in piemontese è dato allo stampo di rame e di alluminio nel quale è cotto, che imita in realtà un cappello da cucina (bonet ’d cusin-a).
L’ipotesi più curiosa e più accreditata nelle Langhe, lascia intendere che il dolce sia stato chiamato così perché veniva servito alla fine del pasto, come cappello a tutto ciò che si era mangiato. Infatti, prima di uscire di casa o da un locale chiuso, dopo essersi vestiti, si indossava, come ultimo indumento, il bonèt e, quindi, per similitudine il dolce posto a chiosa del pasto prese questo nome. 
Si tratta di un dolce al cucchiaio molto simile al budino ma con un sapore unico e afrodisiaco.

Per prepararlo occorrono:
1l di latte
6 uova
1hg di zucchero
2hg di cacao amaro in polvere
noce moscata
1 bicchierino di Amaretto di Saranno
2 hg di amaretti
caramello


versare il latte in una pentola con lo zucchero e gli amaretti e far riscaldare a fiamma moderata; quando gli amaretti saranno disfatti lasciar raffreddare il tutto e aggiungere le uova, il cacao, la noce moscata e il bicchierino di amaretto amalgamandoli con un mixer ad immersione.


Versare il caramello sul fondo degli stampini e cuocere a bagno maria per circa 1 ora.


Come stampini si possono usare i classici in alluminio usa e getta oppure gli stampini tipici come questi: 




1 commento:

  1. Questo BLOG è cotto al punto giusto!!!!....adatto a me che sono taaaaaantooo golosa!!!! un bacione

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